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Seguono i gruppi in costume, a piedi,
che recitano o cantano le preghiere della tradizione religiosa isolana, creando un clima di
altissima suggestione. Spicca l'arancione del costume di Desulo, l'austero completo nero
delle altissime e bellissime ragazze di Tempio, i corpetti ricchi d'oro dei costumi di Quartu, i
piedi nudi dei pescatori del gruppo di Cabras.
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Dietro i costumi i cavalieri, la parte
più spettacolare della Sagra: dapprima quelli "campidanesi" seguiti dalle giubbe rosse dei
miliziani, la scorta armata del Santo che, in antichità, proteggeva la processione dalle
incursioni dei banditi frequenti lungo la strada del litorale.
La processione si snoda lungo le strade del centro storico tra due ali di folla
strabocchevole.
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A mezzogiorno in punto, dalla sua
chiesetta di Stampace esce il Santo, dentro un secentesco cocchio dorato trainato da una
coppia di giganteschi buoi. Precedono il cocchio la "Guardiania" in frac nero e cilindro, corpo
scelto dei confratelli di Sant'Efisio che accompagnano a cavallo il Santo lungo il tragitto
cittadino. Quindi l'AlterNos, scortato da due mazzieri del Comune in abito di gala e due fila di
confratelli e consorelle in abito penitenziale.
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