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Di antica origine è ugualmente il
"Semidano", oggi in fase di riscoperta e di rivalutazione verso i due generi secco e dolce.
Dall'Oristanese proviene anche il rosso "Nieddera", adatto ad accompagnare arrosti e
selvaggina.
Più a sud troviamo quello che forse è il più antico vitigno della Sardegna, il "Nuragus", con la
denominazione di "Nuragus di Cagliari D.O.C.", vino bianco secco, oggi rivalutato dalle
produzioni di alcune cantine sociali.
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Lo stesso fenomeno del
"Nuragus" si può rilevare per il "Malvasia di Cagliari D.O.C.", dal gusto caldo e pieno.
Lungo la pianura del Campidano, e nella zona del Sarrabus-Muravera, troviamo esempi di
eccellenti produzioni del rosso "Cannonau di Sardegna", così come troviamo di ottimo livello il
rosso "Monica di Cagliari D.O.C." nelle zone collinari che affiancano la pianura del
Campidano.
E come ultimi gioielli di questo excursus produttivo da nord a sud si possono considerare le
rinnovate produzioni del "Carignano del Sulcis D.O.C.". Di probabile antica origine francese
il Carignano è oggi un vino di pregio che conferma il connubio di antico e moderno che la nuova
enologia sarda è riuscita con grande sapienza ad ottenere.
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Fa da corollario alla lista delle
numerose etichette dei vini sardi la produzione di vini liquorosi, vini da dessert o da
meditazione, in diverse zone dal Nord al centro e al Sud, in genere passiti e di gradazione
alcolica superiore. Sono passiti i rossi di Cannonau che si producono ad Alghero, Oliena e
Tortolì, mentre passiti di bianco Vermentino e Nasco si producono a Monti o ad Alghero.
In tutto il territorio regionale si producono delle eccellenti grappe monovitigno, di Cannonau
passito e di Nasco passito ad Alghero, di Vermentino a Monti, di Moscato e di Vermentino ad
Olbia, di Malvasia a Bosa, di Vernaccia ad Oristano.
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